martedì 29 dicembre 2009

Sospetto criminale
















Sarà perchè ho una faccia sospetta. Sarà per la mia cicatrice cm 11x2 più 11 punti sul braccio sinistro. Sarà perchè sono piccola e nera. Sarà perchè non vado in chiesa da un pò, ma all'aeroporto di Christchurch in Nuova Zelanda mi hanno fermato per fare un esame molto approfondito della mia persona.

Superato il metal detector, una piccoletta con gli occhialoni fondo di bottiglia mi accenna di avvicinarmi. Io con aria smarrita e innocente eseguo l'ordine. Lei mi scruta con sguardo impassibile. Io comincio a farmela sotto.
Cavoli!!! avranno scoperto che ho ucciso un leprotto ed adesso  mi vogliono mettere in galera.

La piccoletta mi dice di allargare le gambe e le braccia e comincia a passarmi un aggeggio su tutto il corpo. Manco agli spacciatori di cocaina fanno un esame così approfondito.
Dopo avermi palpata e sondata, mi dice qualcosa tipo: "shiek dienfei fdieosdk dioenooo quistions" ed io con tono reverenziale rispondo: "Ai dont andestent!". Allora lei ripete lentamente: "sh ek dien fei fdi eo sdk dio e noo o qui sti o ns" e aggiunge un gesto verso la mia borsa. Capendo il linguaggio dei segni più dell'inglese, gliel'allungo.

Lei la prende, la poggia su un bancone. Tira fuori un tampone, lo scarta e lo passa sopra il bagaglio.
Io mi guardo in giro fischiettando e facendo finta di niente, mentre la gente che passa oltre mi osserva come si osserva  una terrorista di Al Qaeda.
Non sono sicura di come si osservi un terrorista di Al Qaeda, ma  se io vedessi un terrorista di Al Qaeda lo guarderei certamente a quel modo, come i turisti di passaggio guardavano me.

La tizia, dopo aver tamponato il mio bagaglio a mano, prende il filtrino e lo infila nel computer.
Cosa pensava di trovarci? Avrei voluto chiederglielo, ma alla risposta: "zzieli diel dioencoe", ne avrei saputo come prima.
Il computer ha dato esito negativo e la signora con aria delusa, mi consegna la borsa e mi lascia andare.

Faccio due passi e mi sento chiamare. Mi giro e la tizia mi riaccenna di avvicinarmi.

Torno indietro e mi dice: "kdjoeios cioeren doifjeosjeio difo".
Stavo facendo rinotare che non avevo capito un emerita mazza, quando due tizi in divisa mi hanno prelevata e portato via contro la mia volontà.

Così, mi sono ritrovata nella Jailhouse a Christchurch e non saprò mai perchè.








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