Ultimamente, mi sono trovata ad utilizzare il navigatore satellitare, soprattutto in luoghi come Torino.
Secondo me, questo strumento tecnologico, è uno strumento del demonio. Uno strumento che ti spinge a fidarti di lui, ma in realtà, ti vuole portare verso la morte. Non per nulla, ha una destinazione già preimpostata: destinazione paradiso, paradiso città!
Dite che esagero? Allora perchè, quella vocina tanto sensuale, quanto fredda ti indica: "fra 200m, girare a destra!", puntualmente un "senso vietato" campeggia all'imbocco della strada che, se non lo noti, un bel frontale non te lo leva nessuno?!
Dopo innumerevoli sensi vietati evitati e uin giro del menga che non finisce più: comincio ad insultare il navigatore urlando alla vocina: "sta zitta brutta XXXX!", "non ti ascolto!", "PutXXXX!". Alla fine, estenuata, lo spengo!
Ed è così che utilizzo il metodo della nonna: accostarmi al primo passante, abbassare il finestrino e con sguardo supplichevole e voce mielosa chiedo: "scusi, mi saprebbe indicare la via più breve per tale destinazione?". Il passante, con molta gentilezza risponde: "arrivi alla prima rotonda, giri a destra, poi a sinistra, vada fino al semaforo. Al semaforo vada dritto, superi il supermercato, alla prima giri a destra, arrivi fino alla rotonda. Ci dovrebbe essere un ponte, lo attraversi. La sua destinazione è 200 sulla sinistra!".
Avete segnato tutto? io, mentalmente, mi sono già persa alla prima traversa.
Insomma, dopo 20 m, mi accosto al secondo passante e gli richiedo le stesse informazioni.
Estenuata, riaccendo il navigatore: "tesoruccio bello, perdonami se prima ti ho insultato! ti prego, indicami la via".
La vocina comincia: "Continuare per 100 m su questa strada, al semaforo girare a destra!".
"Bene, mi ha perdonato", pensi tu.
Non hai finito di pensarlo che, quando al semaforo stai per girare a destra, ti accorgi che un bel divieto di accesso, campeggia all'ingresso della strada: "Bastarda! mi volevi fare di nuovo fuori, vero?!"
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