Ci sono giornate nelle quali ti svegli convinto che siano giornate tranquille, di quelle dove non può accadere nulla di nulla. Nessun incontro con l'amante, nessun incontro con il tuo migliore amico, nessuna vincita al super enalotto, nessun stravolgimento particolare insomma una giornatina dove la normale routine e la noia la faranno da padrona.
Ti alzi, vai a lavoro e svolgi le tue funzioni come una macchinetta programmata.
Quella mattina sei in auto, mentre canti una canzone dei Negramaro e ti telefonano.
Nella tua convinzione che sarà una giornata tranquilla, lo squillo del cellulare è già un fuori programma, un'anomalia nella procedura.
Rispondi, mentre sei al volante. Un'altra anomalia sarebbe incontrare i Carabinieri lungo la strada, ma non sono contemplati nell'elenco delle cose che stravolgeranno la tua giornatina tranquilla.
Dall'altro capo del telefono ti chiedono di andare ad una riunione sulla "prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro". Politici, tecnici e funzionari pubblici ti aspettano per menartela due ore.
Entri nella sala riunioni della provincia. Nessuno ti caga se non la ragazza addetta alla reception.
Dai i tuoi dati ed appena dici l'azienda per la quale lavori, si avvicina il direttore dell'evento che aveva telefonato al tuo capo per invitarlo caldamente a fare numero tra le file degli auditori e rivolgendoti un sorriso tirato constata che il tuo capo ha caldamente invitato te ad andare a fare numero.
Sei ancora convinto che la tua giornata sarà noiosissima e lo deduci dal tizio che dietro di te si è addormenato e non si preoccupa di evitare di russare sonoramente. Almeno tiene sveglio te che eviterai di russare a tua volta.
Ascolti due minuti i soliti discorsi in politichese e la tua mente comincia a vagare, finchè il cellulare che hai dimenticato di mettere in modalità silenziosa comincia a suonare la trasformazione di Sailor Uranus, Pluto e Neptune.
Tutti gli occhi sono puntati su di te. Tu fai finta di niente e fischiettando esci dalla sala riunioni.
Dall'altra parte del telefono la tua collega disperata ti riferisce che hanno telefonato chiedendo la compilazione di certi documenti entro l'una. Sono le 11.20. Non ti sono arrivati via mail due giorni fa? Ti fossero arrivati via mail due giorni prima, molto probabilmente, avresti già inviato la documentazione.Senti una certa irritazione ed allora rispondi male alla collega dicendole che sei a km di distanza e che certo, quei documenti non li puoi compilare. Questa ti dice che non è capace, non lo ha mai fatto. Sarai mica scema? le fai notare. Ma ti rendi conto che si, è scema.
I documenti sono stati consegnati, sono le 17.30. Vorresti andare a casa, ma no. Devi andare nel punto vendita della tua azienda ad aiutare la commessa rimasta sola e devi stare li fino all'orario di chiusura.
Mi è successa una cosa identica, l'altro ieri. Inseguo un tipo, che chiameremo Aldo, per settimane, poi finalmente si decide a darmi un appuntamento. Ore 17,30, dall'altra parte della città, ma va bene: finalmente riuscirò a parlare con Aldo.
RispondiEliminaOre 17,30, sono da lui. Anticamera. Ore 17,45, finalmente mi riceve. Ore 17,46, squilla il cellulare: è un collega, che chiameremo Bernardo, che mi chiede se ho fatto "quella cosa ur-gen-tis-si-ma di cui ti ho parlato stamattina". "Macché? Non mi hai detto niente". "Beh, bisogna fare tutto entro le 18". "Passami Annalisa, la mia vice, così lo spiego a lei". Spiego tutto ad Annalisa, chiudo la telefonata. Mortificato chiedo scusa ad Aldo e ricomincio a parlare.
Passano due minuti. Mi chiama Annalisa: "Ma la password qual è?". Non lo so qual è la password, non mi occupo io di questa cosa, ma sul mio pc è memorizzata. Siediti al mio posto e fallo. "Ok". Di nuovo mi scuso con Aldo e ricomincio a parlare.
Passano trenta secondi. Annalisa. "La password non c'è". Vabbeh, mi decido: chiedo scusa ad Aldo, gli chiedo un nuovo appuntamento e torno in ufficio.
Mentre sono in auto, Bernardo mi comunica che "abbiamo ottenuto un rinvio: fino alle 19,30 si può fare". Ormai sono per strada: torno al mio computer e - magia! - la password è memorizzata.
Aspetto ancora che Aldo mi fissi un nuovo appuntamento.
(Oh, aspetteròtti. E' il momento di un tuo nuovo racconto).
Mamma mia ragazzi... Volevo descrivervi anche io le mie peripezie lavorative, ma pensandoci bene è meglio di no che vi bastan già le vostre :-)
RispondiEliminaHai un lavoro.
RispondiEliminaTi lamenti.
Ti odio.
@ silas e vaniglia
RispondiEliminapotremmo organizzare un gruppo di autoaiuto per affrontare le peripezie lavorative.
@ lipesquisquit
Ho un lavoro. Sono fortunata.
Racconto le assurdità che a volte mi capita affrontare. Ho anche diritto a dire: "uffa".
L'odio è meglio dell'indifferenza. :-)
Usagi, io assolutamente ci sto...
RispondiEliminaVabbè però non puoi far quasi crollare la tua azienda perchè ti annoiavi a quella conferenza e, giorni prima, ti eri dimenticata preventivamente di quella pratica :D
RispondiElimina@ cervello
RispondiEliminaeheheheh... mi hai sgamata! ;-)