giovedì 11 novembre 2010

Dal dottore













La scorsa settimana sono andata dal Dottore. 

Mi sono accomodata nella sala d'attesa per fare la coda. Guardo l'ora, le 12.05.  Ero l'unica a fare la coda. Nessuno davanti e nessuno dietro. Che culo! 

La porta dello studio era chiusa. Busso? Starà visitando?

Mi avvicino alla porta dello studio ed allungo l'orecchio. Dall'altra parte provengono delle voci. Allora starà visitando... penso.  Mi riaccomodo sulla sedia. Mi guardo in giro, tiro fuori il cellulare, mando due sms, guardo verso la porta dello studio, non si apre. Guardo l'ora, le 12.10.

Già cinque minuti di attesa. Ma quanto ci mette? 

Mi riguardo in giro, ritiro fuori il cellulare, riscrivo altri due sms, riguardo l'ora. Le 12.15. 

Penso che devo ancora andare dal panettiere, in lavanderia e dal tabaccaio. Tutti chiudono alle 12.30. 

Un'occhiata verso la porta dello studio. Mi avvicino nuovamente ed allungo l'orecchio. Non riesco a captare il significato delle parole, ma evidentemente la visita sta continuando. 

Esco. Vado in lavanderia. 

"Le ho solo stirato la gonna, mi manca l'altro completo. Vuoi passare un'altra volta?"
"ma quasi prendo già la gonna".
"Vado a prenderla!". 

Vado dal panettiere. Due signore davanti a me. Una prende una micca e due panini, l'altra prende due schiacciate. Io faccio il mio ordine.

Vado dal tabaccaio e compro un giornale. Ritorno dal dottore. Le 12.40.

Mi siedo e mi metto in coda con me stessa, sempre l'unica presente in sala d'attesa. Ritorno alla porta dello studio e appoggio l'orecchio sulla porta. Se non sento nulla, busso.
Stavolta sento con chiarezza: "dovresti fare più attenzione!". E' il mio dottore che parla. Una risatina di risposta. 

Mi allontano. Mi risiedo, sfoglio il giornale, guardo l'ora: le 12.50. Mi spazientisco. Decido di andare a casa. 

La porta dello studio si apre. Esce una donna sui quarant'anni. Un po' di rossetto sbavato, la gonna stropicciata,  delle buste da raggi sotto il braccio. Mi sorride e mi dice: "adesso è il suo turno!". 
Alle sue spalle il dottore si aggiusta il camice, la cravatta e si passa una mano tra i capelli per sistemarli. 

"Avanti!"

Non sarà mica il giorno dedicato alle lezioni di anatomia? 

"Torno un altro giorno, si è fatto tardi!" 






11 commenti:

  1. forse non si fidava di quelli della busta e... le ha rifatto i raggi ;-)))

    RispondiElimina
  2. Sai che bel casino se c'ero io? La prima volta busso... Se non mi risponde nessuno ribusso più forte e alla fine apro e dico: "ALORA!?!?!"
    E poi avrei dovuto cambiare medico, suppongo...

    RispondiElimina
  3. @ silas
    io malpensante?! nooooooooooooooooo

    @ la bla
    credo tu abbia ragione.

    @ vaniglia
    eheheheh... se dovessi cambiare dottore, l'altro mi farebbe la diagnosi per telefono e non saprei mai se, mentre mi "visita", tiene qualcuna che gli fa compagnia...

    RispondiElimina
  4. Sì, Luce, un medico assolutamente scrupoloso :-D
    E comunque Usagi... Sti dottori a me non mi convincono e non mi convinceranno mai... Resto una felice latitante della sanità finchè reggo!!!

    RispondiElimina
  5. Per la serie 'giochiamo a fare il dottore'..

    RispondiElimina
  6. Per la serie "ho avvuto l'avventura di aprire la porta dello studio mentre la signora stava usando 'lo stetoscopio'...."

    RispondiElimina
  7. @ patè (bel nickname)
    direi di si, mai sentite lamentele... ;-)

    @ vaniglia
    stai lontana finché puoi!

    @ cervello
    eh eh eh

    @ errebi
    direi più "non aprire quella porta"...

    RispondiElimina
  8. eh beh...se il dottore è meticoloso va fino in fondo...eh ma si sa che la sanità in italia è quello che è...

    RispondiElimina
  9. Fortuna che ho una dottoressa donna. Ehm, ora che ci penso... sarà davvero "fortuna"?! :)

    RispondiElimina