sabato 30 gennaio 2010

Missione acqua gym













Ieri sera sono andata in piscina a fare la mia prima lezione di acqua gym.

Essendo sulla soglia dei 30 anni, devo fare i conti con la forza di gravità. Non vorrei trovarmi un giorno, senza neppure essermene accorta, con le tette all'altezza dello stomaco ed il sedere che pesa sui polpacci.

Entrando negli spogliatoi sembrava di stare all'apertura della stagione dei saldi in una qualsiasi boutique d'alta moda al centro di Torino. C'erano donne ammassate l'una sull'altra, di tutte le misure e di tutte le età.

Ho cercato invano un armadietto dove riporre le mie cose, ma è stata un'impresa ardua ed inutile. Più di cinquanta signore avevano occupato ogni angolo dello spogliatoio e stavano  in accapatoio pronte a sgambettare.

Quando sono iniziati gli esercizi, l'acqua della piscina ha cominciato ad agitarsi in maniera inquietante. Ho temuto un'improvviso tsunami. Immaginavo l'istruttrice travolta dall'improvvisa onda anomala che poi avrebbe abbattuto i muri dell'impianto e di conseguenza si sarebbe riversata fuori, allagando l'intero quartiere.

"Alzate la gamba sinistra e calciate. Piede a martello. Veloce, veloce, veloce!!!"

Un calcio al mio fianco destro mi ha tramortito, facendomi scivolare.

"Mi scusi".
"Nulla, non mi sono fatta niente". Per sicurezza mi allontano dalla calciatrice. Alla mia sinistra si materializza una signora di 180 kg. Non sono riuscita ad avvicinarmi a lei perchè, a causa delle onde da lei prodotte sono andata alla deriva finchè non mi sono spiaggiata sul bordo piscina.

Dopo un'ora di lezione di acqua gym, l'unico esercizio che sono riuscita a fare è stato quello di schivare manate e calci cercando di non affogare a causa delle onde anomale dovute ai movimenti veloci, veloci,veloci delle mie colleghe di corso.

Quando le donne hanno cominciato ad uscire dalla vasca ho visto lo spettacolo di gambe più orrendo della mia vita. C' era più cellulite all'interno di quella piscina che in tutta la provincia granda.
Gambe grasse e mollicce, gambe lunghe e scheletriche. Bucce d'arancia che scavavano le cosce manco fossero state gruviera svizzera.

Distogliendo lo sguardo dalle gambe, mi ritrovo ad osservare la nudità della signora di 180 kg con tutte le sue 33 trippe allegate ed il sedere della larghezza di una portaerei militare.

All'improvviso un terribile dubbio. Mi guardo allo specchio chiedendomi: "ma sono anche io come tutte quelle donne?".
Fu allora che lo specchio si ruppe in mille pezzi. Cosa avrà voluto dirmi?

martedì 26 gennaio 2010

Donna, strega
















Essere una donna in un luogo con solo donne è come essere un pesce rosso dentro una vasca ricolma di piraña: o ti allei alle altre o soccombi.

Dove ci sono solo femmine, la parola chiave è: guardarsi le spalle. Le donne riescono ad essere cattive, infami, spietate e persecutrici.

Ricordo che da ragazzina lavoravo in un magazzino di cernita frutta. C'erano signore anziane che ti guardavano dall'alto in basso e ragazze giovani che ti lanciavano sguardi di sfida.

Pensavo di trovare un'alleata in una ragazza che prendeva l'autobus con me, ma questa mi faceva battutine e raccontava cose di me che non sapevo neppure io. In più mi sbatteva le pedane sui piedi e se io non riuscivo a caricare più di una cassetta, arrivava lei che me le strappava dalle mani esclamando: "se aspetto te, faccio notte!".

Ogni giorno era una giungla.
Ti alzavi dal letto, caricavi la baionetta e ti preparavi alla guerra.

Se poi c'era la presenza di un maschio in mezzo a tante donne, per quanto brutto, antipatico o puzzolente che potesse essere, tutte facevano a gara per entrare nelle sue grazie.

Capitava che il ragazzo che ti piaceva ti portava a conoscere i suoi amici. I ragazzi ti accoglievano a braccia aperte, non lesinando aneddoti e facendo battutine come se diluviasse. Ti facevano sentire una piccola principessa.

Una nuova arrivata attirava subito tutte le attenzioni e le ragazze preesistenti nel gruppo la odiavano subito, a prescindere. Il motivo principale di tutto ciò era che nessuno doveva permettersi di eclissarle.

Non farai mai amicizia con le amiche del ragazzo che ti piace. Queste parleranno sempre tra di loro a bassa voce, ridacchiando allegramente facendoti pensare che ti stanno prendendo in giro e non sei tu che sei prevenuta perchè sì, ti stanno proprio prendendo in giro. "Guarda come è vestita! Dove ha trovato quella giacca? Sembra la tovaglia della domenica". "Chi l'ha pettinata? Sicuramente ha messo le dita nella presa elettrica!".

I discorsi che faranno ad alta voce, saranno del tipo: "Caio, ti ricordi di quando siamo andati al mare la scorsa estate? avevi conosciuto una ragazza veramente figa. Svedese vero? Che fine ha fatto?". " Mio Dio Caio, ma ti ricordi di quella volta che hai baciato Tizia davanti a tutti?".
Faranno di tutto per farti sentire un'estranea e fomenteranno la tua gelosia.

Se dopo un paio di frequentazioni delle amiche di Caio, questo non ti chiama più, non ti preoccupare. Lui lo fa per salvarti la vita.

Il mondo delle donne è un mondo difficile.

L'altro giorno l'ho passato a seviziare una mia collega che dimentica sempre di segnare dei pagamenti. Domenica, mi sono divertita a prendere per il culo la nuova fiamma di un mio amico e la cosa che mi diverte di più è dare indicazioni sbagliate quando a chiedermelo è una del mio stesso sesso.

Mi piace essere una donna quando la strega sono io.




giovedì 21 gennaio 2010

La storia di una farfalla che vola di fiore in fiore













Ho chiesto a mia sorella di scrivere una piccola favola. Premetto che lei ha 8 anni e frequenta la terza elementare.
Non sapevo cosa ne sarebbe uscito fuori, ma quando l'ho letta mi sono chiesta un paio di cosette.

La favola inizia così:

C'era una volta una farfalla che volava tra fiore in fiore. Si sentiva così sola che un giorno pensò: "se sono senza nome e abitare in campagna sperduta non credo che troverò qualcuno".

Con questa introduzione, deduco che la bambina pensi che una donna debba essere una facilona e per emanciparsi, deve diventare qualcuno. Una che si deve fare  un nome, certo non batte chiodo se sta in campagna.

La favola continua così:

Decise di chiamarsi Kluke. Un giorno sentì un rumore. Erano un sacco di coccinelle. Un giovane di nome Jiro chiese a Kluke: "come ti chiami?". "Mi chiamo Kluke e tu?". "Mi chiamo Jiro".
Kluke sembra il nome di un viados brasiliano. Ma, come pensa mia sorella, per farsi strada bisogna farsi un nome.

Dallo svolgimento della favola, deduco che mia sorella sia una persona dalla mentalità aperta. Una farfalla incontra una coccinella e la bambina non vede il problema nel fare relazionare i due insetti di specie diverse. Speriamo che da grande si limiti ad accettare altre razze e non abbia a che fare con altre specie. Chissà, potrebbe innamorarsi di un marziano venuto dal pianeta kripto alla conquista della terra. Non so se mio padre potrebbe accettare un simile genero.

Il giovane Jiro era lì per la festa di S. Valentino e Jiro chiese a Kluke: "Kluke, vieni con me alla festa?". "Si, volentieri". I due andarono alla festa e mentre ballavano si innamorarono e si sposarono e vissero per sempre felici e contenti.
La conclusione è molto tenera, dalla visione innocente. La mia sorrellina ad 8 anni è convinta che gli uomini siano intraprendenti. Arrivano, si presentano e chiedono di uscire. Ti fanno roteare la testa, ti fanno innamorare e ti sposano pure. Non sa che per farsi sposare da un uomo bisogna minacciarlo sotto tortura. So di donne che per farsi sposare hanno infilato i propri fidanzati all'interno di una Vergine di Norimberga.

"Tesoro, vuoi conoscere una mia amica? la chiamano la vergine di Norimberga".
Così l'uomo pregusta di conoscere una bionda dalla sesta abbondante dal viso innocente ma dalle voglie represse e non capirà mai perchè si è ritrovato dentro una strano macchinario ad urlare: "Ti sposo, ti sposo!!!".

Ma forse mia sorella tutto questo lo ha capito ed ha pensato che è meglio essere una farfalla e volare di fiore in fiore.

mercoledì 20 gennaio 2010

Esempio di sproloquio














Ogni sabato si presenta un signore in negozio ed ogni sabato è così:

"Volevo parlare con lei della questione degli sconti del 5%. Lei si è informata? No, perchè questa settimana mi dovrebbe arrivare a casa il giornalino della CISL con l'elenco delle dodici cooperative che aderiscono. In fabbrica ho detto a tutti quelli iscritti al sindacato di venire qui in cooperativa a fare la spesa. Vi faccio pubblicità ma evidentemente non hanno voglia di venire. Mi chiedo come mai. Eppure il tempo di venire ce l'hanno. Quattro reparti su cinque escono alle ore 17. Avrebbero tutto il tempo di venire a fare gli acquisti. Eppure non vengono. Io faccio sempre pubblicità. C'è il 5% di sconto per i tesserati CISL. Dico loro: - andate in cooperativa, vi fanno il 5% di sconto sulla spesa -. Naturalmente devono avere la tessera CISL. In realtà preciso che fate lo sconto del 5% ai pensionati tesserati CISL, ma se si presentano i nipoti o i figli lo sconto lo applicate ugualmente. Io vi faccio pubblicità. E' importante. E' per aiutarvi. Non capisco perchè non vengano. Eppure mi promettono di venire assolutamente in cooperativa. Tutti i giorni ricordo ai miei colleghi dello sconto del 5% e di venire a fare gli acquisti in cooperativa.
Ora faccio la spesa. Mi raccomando, si ricordi di applicare lo sconto del 5% al totale".

BANG!!!

Mentre leggevate, vi è venuta voglia di spararvi un colpo? Ogni sabato, mi viene voglia di spararmi un colpo ad ascoltare questo ripetitivo, lungo ed inutile discorso.

lunedì 18 gennaio 2010

Usagi's list














Ho deciso che come buoni propositi per l'anno 2010 farò la brava ragazza. Come prima cosa farò pulizia.

Pulizia delle categorie di persone che mi fanno montare i nervi e mi fanno venire voglia di tirare loro il collo.
Per stare bene, bisogna allontanare la negatività dalla propria vita.

Una delle categorie che mi atterrisce è quella di Mister Magoo.
Avete presente quei simpatici nonnetti che, una volta alla guida della propria auto si trasformano in vere macchine per la morte?

Ti tagliano la strada, passano con il rosso, camminano sui marciapiedi, sfondano le vetrine, investono passanti, vanno ai due allora sulla provinciale rallentando il traffico.
Una volta ho visto una tartaruga sorpassare un vecchietto alla guida di una Panda 4x4.

Secondo me essendo ufficialmente dei pericoli pubblici, non esiterei a rinchiuderli in una casa di riposo e buttare via la chiave.
Ai signori che rinnovano  loro  la patente,  bisognerebbe metterli al centro della strada in balia di un nonnino novantenne alterosclerotico alla guida di una Punto.

La seconda categoria da rastrellare è quella dei bancari.

Ogni volta che vado in banca, mi tocca attendere anche quando sono l'unica cliente presente nella sala. Faccio le mie richieste e ricevo risposte arroganti e sgarbate.
Le code vengono allungate dal cassiere di turno che fa finta di parlare al telefono per questioni importantissime di lavoro, ma in realtà sta prenotando le prossime vacanze alle Fiji.

Quando finalmente riesci ad arrivare alla cassa, chiedi all'impiegato dietro il bancone informazioni su conti depositi vari e ti risponde: "Questo è vantaggioso. Per tre mesi di deposito sono lo 0.44 % di interessi netti. Su tot ricavi 7.80 euro". "Grazie, li metto sotto il materasso. Rendono di più e meglio della piuma d'oca".

L'ultima, ma non per importanza, categoria che farei volentieri a fettine sottili sottili è quella delle EX.

A una che continua a tacchinare il proprio ex che sta con un'altra, le metterei volentieri le mani al collo e stringerei finchè gli occhi non le escono fuori dalle orbite.

Non capisco perchè una lascia un ragazzo per motivi vari. Si mette con un altro e dopo mesi si rifà viva ricorrendo a piccoli trucchetti come cambiare il numero di telefono o rintracciarti su messenger con un nuovo indirizzo mail. Poi con aria innocente ti domanda: "hai cancellato le mie foto, come mai?" o: "se te la raccontassi un pò, scommetto che torneresti con me".

Io non credo nell'amicizia con il propio ex.
Sfido chiunque a sopportare che il proprio ragazzo sia amico con una con la quale è stato a letto. Con una con cui ha passato dei bei momenti insieme. Con una alla quale ha voluto bene.
A me la cosa darebbe parecchio fastidio.

Quando un ex torna a farsi vivo, il primo desiderio è vendicarsi. Ma una volta finito il divertimento della vendetta non capisco il perchè continuare ad avere rapporti anche se solo epistolari. Il passato è passato.

Ritornando alla mia lista, ci sarebbero altre categorie da depennare ma se le faccio fuori tutte, alla fine mi ritroverò sola a questo mondo.

La soluzione migliore è prendere della valeriana e fare yoga.

"ohmmmmmmmmmmm!!!"






mercoledì 13 gennaio 2010

Tutto sta nel centrare il buco














Ieri, in ufficio, sono passati un sacco di uomini perchè c'era la visita medica annuale.

Due su tre ha chiesto di andare ai servizi. Quando uno è tornato dal bagno esclamando: "ma chi è che non tira lo sciacquone?!", ho preso coraggio e sono andata a vedere la situazione.
Avete presente la parola "cesso"? Guardando come erano ridotti il pavimento e il wc ne ho compreso appieno il significato.
Vi giuro che manco all'autogrill ho visto dei servizi così luridi. Mi hanno ridotto la toilette ad una cosa indicibile.

Mi sono sempre chiesta perchè un uomo, quando va in bagno, non centri mai il buco della tazza ma lasci sempre degli schizzi e/o gocce sul bordo.

Infondo il buco è abbastanza grande. Almeno che non si soffra del morbo di parkinson, non dovrebbe essere difficile fare canestro.

Forse alcuni rappresentanti del genere maschile, quando si ritrovano la loro verga (mi è sempre piaciuto questo termine) in mano, si emozionano e non capiscono più nulla. Invece altri, mentre se lo cercano, se la fanno addosso.

Sarà perchè la pipì la fanno da distratti. Sarà che giocano alla fontanella. Sarà che gli uomini non hanno una buona mira, ma almeno preoccuparsi di pulire una volta fatta!

Insomma!!!

Io per principio nei bagni pubblici non mi siedo mai, ma riesco a centrare la tazza senza fare schizzi. E' inutile dire che noi donne sappiamo fare tutto meglio degli uomini, anche la pipì in piedi. Anche se, molto probabilmente, qualcuna pulisce se schizza. Così non lasciano tracce.

Ho avuto un'illuminazione! ecco perchè le donne quando entrano in una toilette, non ne escono più.  Mi sono sempre chiesta perchè una rappresentante del genere femminile una volta chiusa la porta del bagno, ne uscisse solo dopo avere creato dietro di se una coda chilometrica di donne impazienti e saltellanti. Perchè si mettono a pulire il water.

Ricordatevi uomini, per fare pipì bisogna per prima cosa alzare la tavoletta. Dopo prendere la mira e urinare. Se proprio lasciate tracce sul bordo, per favore pulite!!! Semplice no?



martedì 12 gennaio 2010

Telefonare nel momento sbagliato (ATTO II)














L'altro giorno ho telefonato al Rappresentante di articoli per l'ufficio.

Uno, due, tre, quattro squilli.

Mi dico: "sarà impegnato, mi richiamerà".

Riattacco.

Due secondi dopo mi squilla il telefono.

Rispondo.

"Sono XY, mi ha cercato?".
"Buongiorno, si volevo sapere per i raccoglitori..."
"Guardi: giuro che me ne interesso, ma in questo momento sono all'ospedale. Ho avuto un incidente stradale!".

Ed io, imparata (scusatemi il termine) dalla telefonata dell'altro giorno, invece di chiedere scusa  per una colpa non mia  ho risposto: "Come mi dispiace, spero nulla di grave!".

Il tizio, ieri mi ha inviato la seguente mail:

Purtroppo accade … lunedì 4 gennaio sono stato coinvolto in un incidente stradale!

Per fortuna nulla d’irreparabile anche se per curare vari traumi, la rottura del setto nasale ed una distorsione al piede dovrò stare a riposo forzato per una quindicina di giorni.
Sono comunque operativo, vale a dire in grado di gestire i vostri ordini telefonicamente … purtroppo non in grado di essere presente, come dovrebbe essere, in zona.
Scusatemi, scusatemi in tutta sincerità per l’inefficienza temporanea, ma non posso con tutta la buona volontà fare diversamente … sarà mia premura, per quanto fattibile, seguirVi telefonicamente … una raccomandazione, telefonatemi per ogni necessità senza pensare di disturbarmi … Grazie !!!
Un saluto ed ancora un augurio per il Nuovo Anno.
Stavolta è lui che mi ha chiesto inutilmente scusa, per una colpa non sua.

Una cosa è certa, per XY l'anno non è iniziato nel migliore dei modi e neppure per la zia della signora del teatro.

giovedì 7 gennaio 2010

Telefonare nel momento sbagliato













Digito un numero di telefono.

Uno, due, tre squilli.

Dall'altra parte del ricevitore: "pronto?"

Io con voce allegra e squillante: "buona sera signora, vorrei prenotare per lo spettacolo teatrale del 16".

Dall'altra parte del ricevitore: "abbia pazienza, ma può richiamare venerdi? è appena mancata mia zia e non ci sono fino a quel giorno!".

Io: "mi scusi, mi scusi".

Riattacco.

Mi scuso di cosa? Perchè io mi sento in colpa se la zia è morta? Che ne sapevo io della zia morta? Sono cose che capitano, no?

Lo sapevo che avrei dovuto chiamare ieri, sicuramente la zia della signora era ancora in vita.

lunedì 4 gennaio 2010

La vergine diventerà ricca












Si dice: "anno nuovo, vita nuova".

In realtà sono triste perchè il 2009 ci ha lasciato. In una notte mentre tutti facevano festa per salutare il 2010, il 2009 si è offeso. Ha fatto gli utili meno le perdite, ha chiuso il bilancio al 31 dicembre e se ne è andato in silenzio.  Gli ero molto affezionata. Infondo era stato un bell'anno.

Branko dice che nel 2010 la vergine farà un sacco di soldi. "Figo!" mi sono detta. Poi mi sono chiesta:"come farò a fare un sacco di soldi?".

Molto probabilmente farò una rapina in banca. Potrei assoldare 2 o 3 napoletani o rumeni e fare il colpo del secolo.

Forse vincerò al superenalotto. Non giocandoci mai le probabilità di vincere scendono di molto, direi del 100%.

Magari cambierò lavoro. Diventerò una escort, la preferita di Berlusconi. Con 1000,00 € a botta, si che mi faccio un bel gruzzoletto! A 40 anni potrei andare in pensione e vivere di rendita. Altrimenti se sono troppa ingorda di denaro potrei aprire, in Italia, una filiale del Babylon.

Un' altra possibilità di fare cassa potrebbe essere quella di sposare un riccastro. Magari lo sceicco di Dubai. Mi ci vedo, acquistata in cambio di 100 cammelli. Penso che sterei bene in un harem a ballare la danza del ventre dalla mattina alla sera, mentre cerco di fare le scarpe alle altre 50 mogli dell'emiro.

Le possibilità di arricchirmi finiscono qui, perchè o mi trovo un terzo lavoro  o Branko dice un sacco di fesserie.

Invece devo scoccare una freccia in favore di Paolo Fox. Nelle previsioni per il 2009 aveva detto che avrei dovuto farmi una vacanza le prime due settimane di luglio. Non ho seguito il suo consiglio e sono rimasta a lavorare. Così, la prima settimana di quel mese ho avuto un incidente stradale. Avrei dovuto ascoltarlo!

Mi è dispiaciuto lasciare andare il 2009. Speriamo che il 2010 sia ugualmente simpatico. Se poi diventerò ricca in un modo o nell'altro, pago da bere a tutti!!!