venerdì 22 ottobre 2010

Non importa il viaggio, ma la meta...














Uno vola ben nove ore e si ritrova a fare scalo a Dubai. 
Uno scalo di quattro, dico quattro ore! Roba da farti venire voglia di non viaggiare più. 

Ma cosa cavolo fai in 4 ore nel terminal di un aeroporto??? 

Prima di tutto, gironzoli un po' tra i negozi del Duty Free tra I Pod, Rolex, computers, telefonini ultima generazione, Swarovski, auto di lusso e abiti firmati. Quando scopri che al solo guardare quelle vetrine il tuo conto in banca si prosciuga automaticamente, decidi di indirizzare il tuo interesse agli articoli commestibili, tipo un gelato.

Come si paga un gelato in un duty free??? 

Se lo paghi in euro, ti danno il resto in talleri locali. Come lo spendi il tallero di Dubai una volta tornato in Italia? al Bar della stazione del tuo paese?
"Un cappuccino signora. Le crea disturbo se la pago in talleri?" 

Paghi il gelato con la credit card? 15 talleri di gelato + 50 euro di commissioni.... a questo punto meglio spendere 1.000.000 di talleri in un Rolex e 50 euro di commissioni. 

Scoraggiato decidi di lasciare perdere lo shopping. Scopri che questa operazione, compreso lasciare fluidi corporali nei bagni di Dubai, ti ha portato via quaranta minuti. 

Te ne rimangono circa tre ore e mezza. 

Allora ti rechi al gate di imbarco ad aspettare il volo che con altre 6 ore ti porterà a Milano. Naturalmente non c'è ancora nessuno. Sicuramente gli altri avranno trovato di meglio da fare per ammazzare il tempo. 

Ti siedi, cerchi di farti una settimana enigmista: lo era il re dei persiani, ci passa in mezzo la A1... Ok, facciamo il giochino di cercare le parole nascoste tra un mucchio di lettere ed uniamo i puntini. 
Un'altra mezz'ora è passata. Leggi un libro? Due pagine e cominci a sonnecchiare sulle poltroncine. Dopo un po' ti ritrovi con la testa penzoloni che cerca di staccarsi da sola dal corpo. La schiena indurita e le gambe atrofizzate. 

Comincia ad arrivare gente al gate. 

Manca ancora un'ora e trenta minuti. Ti guardi intorno. Gente buttata sulla moquette che dorme beatamente. Gente coricata su tre poltrone. Gente che ascolta musica, collegata ad internet, che gioca a solitario. Gente che fa già la coda per l'imbarco. 

Chiacchieri con i tuoi amici, dici due cavolate, finiscono gli argomenti. 

Puzzi come uno che ha appena spalato letame ed hai l'alito di chi ha mangiato la bagna cauda  a colazione. 

Tic tac, tic tac, tic tac, Tic tac, tic tac, tic tac, Tic tac, tic tac, tic tac, Tic tac, tic tac, tic tac, Tic tac, tic tac, tic tac...

Il tempo passa con la stessa velocità che una lumaca ci mette a percorrere un metro. Finalmente, è l'ora dell'imbarco.

Fai la tua bella coda e l'hostess ti chiede la carta di imbarco e il passaporto.

Che cavolo, con 4 ore di tempo, potevo almeno metterli a portata di mano. 




5 commenti:

  1. ahahah meraviglioso. Bentornata Usagi.

    (Comunque ecco, mi sembra carino da parte tua presentarci il tuo viaggio come se fosse una jattura... fortunati noi che siamo rimasti in ufficio ^^)

    RispondiElimina
  2. caro silas... solo il viaggio di ritorno è stato una jattura. eheheh

    RispondiElimina
  3. Ma ben tornata Usagi!!!!!!! In quattro ore io probabilmente mi sarei cammuffata da un qualunque politico italiano e avrei scippato una dubaiese davanti alle telecamere di sorveglianza per poi scammuffarmi e andare a comprarmi sto cavolo di gelato che, solo a leggerti, m'è rimasto sul gozzo...

    RispondiElimina
  4. E comunque, a questo punto, devi raccontarci tutto il resto. Mica penserai di cavartela così, con qualche lamentela su un aeroporto in mezzo al deserto, no?

    RispondiElimina
  5. @ silas

    naturalmente... :-)
    ho un quaderno pieno di appunti da mettere in bella copia.
    aspetto solo di avere le foto.

    RispondiElimina