mercoledì 27 ottobre 2010

Diario di viaggio: il mondo Giappone (secondo giorno)



VENERDI' 08  OTTOBRE 2010


Akihabara o meglio Akìhabàrà. 
Il paese dei balocchi, la zona di Tokyo dei divertimenti, dell'elettronica, dei manga e dei pupazzetti.
























Piani e piani di prodotti elettronici: computers, macchine fotografiche e cellulari di ogni specie e genere. Tutta tecnologia con almeno dieci anni di anticipo rispetto a noi. 
Il mio amico Chano aveva comprato una macchina fotografica reflex giapponese di ultima generazione (così lui credeva) all'inizio di quest'anno. In Giappone avevano già due nuovi modelli, Chano aveva una macchina fotografica ormai passata di moda. 







Piani e piani e piani di solo manga, i fumetti giapponesi. 










































Manga per le ragazzine, gli shojo. Amori tra i banchi di scuola e studentesse vestite alla marinaretta.

Manga per i ragazzini, gli shonen. Sangue, spade, violenza, ogni tanto una mutandina che spunta da sotto la gonna a pieghe delle studentesse vestite alla marinaretta. 

Manga per omosessuali, dove gran figaccioni abbracciano e ammiccano a dei ragazzini timidi ed indifesi e snobbano le ragazzine vestite alla marinaretta. 

Manga per lesbiche, dove le ragazzine timide, vestite alla marinaretta, hanno le guanciotte rosse, gli occhi che luccicano e le ragazze più spigliate leccano loro le orecchie e le tengono su le tette. In Giappone le ragazzine timide e lesbiche hanno problemi di gravità alle tette, quindi ragazze più sveglie di loro, sentono l'esigenza di tenergliele su. 

Manga per chi ha disturbi sessuali o problemi con il sesso. Manualoni per insegnare a come si fa all'ammmore e tanti ragazzini che perdono sangue dal naso ogni volta che vedono una mutandina. In questi fumetti le ragazzine vestite alla marinaretta adorano indossare camicette più piccole di tre taglie facendo in modo che le tette abbiano una gran voglia di liberarsi da tale tortura. Effetto esplosione. 

In più ci sono manga ambigui dove un ragazzino con il viso da ragazzina ha un enorme coso che gli spunta da sotto le mutande......... No comment. 

Nel mondo Giappone, dove gli uomini  funzionano come delle macchinette, dove niente è fuori posto, esistono questi quartieri.
Da perderci giornate e giornate. 
Non per nulla è stato il posto di Tokyo che più hanno preferito i miei compagni di viaggio maschietti. 

Sempre ad Akihabara era possibile scorgere delle ragazzine che distribuivano volantini per locali e caffè,  vestite con gonne corte ed ampie, un grembiulino, tacchi a spillo, gambaletti e delle cuffiette da cameriera in testa. 
A Tokyo sono delle studentesse che si guadagnano la pagnotta onestamente, in Italia sarebbero scambiate per delle prostitute. 























E ancora, piani e piani di pupazzetti. Per fortuna costavano un occhio della testa, altrimenti li avrei comprati tutti!!!




In un negozio dove vendevano abiti da cosplayers  ho chiesto di poterne indossare uno da provare. Il commesso ha incrociato le braccia una sull'altra, formando una X.
Mi sono sentita scacciata come un vampiro viene scacciato da un prete con una croce in mano. Mi sono sentita rifiutata come il più orrendo degli esseri umani. Insomma, rimbalzata. 
Mi sono quasi offesa, quando ho ricordato di avere letto sulla Lonely Planet che in Giappone, per dire no, incrociano le braccia o gli indici in modo da formare una X. 
Certo che è un gesto veramente forte. Se non ne conosci il significato, ti senti veramente rifiutato e offeso. 
Ci è mancato poco che ci lasciassi una lacrimuccia. 

Ma finalmente le ho viste, dal vero. Le ragazzine vestite alla marinaretta. Le ho adorate. 
Allora si che mi sono accorta di vivere veramente in un manga che racconta la storia di una terrestre che sbarca sul pianeta Giappone. 










4 commenti:

  1. Ma che spettacolo! Le studentesse jappo vestite come nei cartoni animati!!! (O sono quelle dei cartoni animati che sono vestite come le ragazzine giapponesi mi sa...)

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  2. è come la storia: è nato prima l'uovo o la gallina?
    ma vedendo come vanno in giro le ragazze giapponesi, mi è venuto il dubbio che i manga e i cartoni (anime), prendano spunto dalla realtà e non viceversa.

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  3. La mia invidia cresce.

    Non per i manga lesbo, eh? ;)

    (Uff. Voglio andare in Giappone, voglio andare in Giappone, voglio andare in Giappone, voglio andare in Giappone, voglio andare in Giappone, voglio andare in Giappone, voglio andare in Giappone, voglio andare in Giappone, voglio andare in Giappone, voglio andare in Giappone, voglio andare in Giappone, voglio andare in Giappone, voglio andare in Giappone, voglio andare in Giappone, voglio andare in Giappone, voglio andare in Giappone, voglio andare in Giappone, voglio andare in Giappone, voglio andare in Giappone, voglio andare in Giappone, voglio andare in Giappone).

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  4. @ silas

    andare in giappone è una cosa che bisogna fare almeno una volta nella vita.... eheheheh.

    ,

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