lunedì 19 aprile 2010

Se bella vuoi apparire....

















C'è un proverbio che dice: se bella vuoi apparire, un po' devi soffrire.
Un po'....

Ieri c'era una bella giornata. Cosa facciamo? Cosa non facciamo? ma si, cambiamo aria. Allora si va al mare.

Desiderosa di indossare la gonna in modo da sembrare ogni tanto una femmina, mi pongo il problema delle scarpe da abbinare. In realtà non me lo pongo. Sotto l'abito variopinto indosso un paio di scarpe da tennis bianche che hanno una particolarità: sono comode. 
Trulla faccio per montare in auto, ma mi fanno gentilmente notare: "con quelle scarpe fai ridere!". 

Cosa faccio? 
Cambio vestito?
Metto un paio di jeans?
No, cambio le scarpe. 
Così indosso un paio di zeppolone nere che tanto si intonano con l'abbigliamento. 

Facciamo una passeggiata al castello di Savona e tutto fila liscio finché non si decide di fare a piedi tutto il litorale ligure. In barba alla scomodità delle scarpe, non faccio opposizione alla proposta.

Dopo un lungo tragitto, dimostrando indifferenza chiedo se cortesemente ci possiamo sedere ad ammirare il panorama. In realtà i piedi mi bruciavano e chiedevano la libertà. Tentata di camminare scalza, ho accantonato l'idea quando ho notato il lastricato del marciapiede. Morire colpita da tetano o morire di dolore? La scelta era difficile. 

Sempre fingendo indifferenza, mi sfilo le zeppolone e mi massaggio i piedi. "Continuiamo?".
Finita l'ora d'aria per gli arti inferiori, continuo la passeggiata. Il dolore è ancora più atroce e stavolta i piedi non solo bruciano, ma si incendiano. Inoltre, rischiavo di spezzarmi una caviglia ad ogni passo.
Ma come diavolo fanno quelle che vanno in giro con il tacco a punta alto 30cm? O sono dei geni dell'equilibrio o sono votate al sacrificio.

Un sorriso forzato cercava di nascondere una smorfia di dolore.
Insomma, non volevo mica fare la parte di quella che si lamenta sempre e così continuo la passeggiata. Ma   senza quasi accorgermene, le parole mi escono da sole.  

"Per favore, andiamo in auto. Ho un male cane, non ce la faccio più. Per favore, per favore, per favore!!!".

Non capisco perché non esistano scarpe comode. Sono scarpe, quindi devono essere messe ai piedi, quindi si presume che una persona ci debba camminare dentro. No? 
Allora perché capperi fanno scarpe tanto belle a vedersi ma in realtà sono un'arma impropria?

Sognando un paio di ciabatte come dell'acqua nel deserto, finalmente saliamo in macchina. Ultimi dolorosi passi, camminando su carboni ardenti ed acuminati, mi tolgo le zeppolone e le getto dal finestrino. Dopo la sofferenza di ieri, non mi importa sembrare bella, slanciando il mio corpo con scarpe alte,  piuttosto che mi ridano dietro ma non toglierò mai più le scarpe da ginnastica. 




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