mercoledì 10 febbraio 2010

Quando si mette giudizio













Non pensavo di arrivare a 28 anni per mettere giudizio.
Non pensavo facesse così male mettere giudizio.

Nella mia lunga carriera di mangiatrice accanita di nutella, biscotti e dolciumi vari non ho mai avuto bisogno di andare dal dentista. Mai una carie, mai un mal di denti. Mai mai mai...

Ora che ci penso, sono stata dal dentista da piccolina perchè mi erano cresciuti due denti uno sopra l'altro. In realtà quello già esistente non se la sentiva di cadere e il nascituro si era rotto le palle di aspettarlo e così ha deciso di spuntare ugualmente. Fu così che ho dovuto aiutare il primo dente a fare spazio al secondo. Nella vita bisogna fare scelte dolorose e così mi recai dal succhia soldi, il dentista.

Giovedì notte è stata la notte più lunga della mia vita. Non sono riuscita a dormire un minuto.
Il dolore era acuto e lancinante, come se qualcuno continuasse a martellarti il dente senza stancarsi mai.

Non riuscendo a chiudere occhio, il mio problema era: come passare il tempo?

Andare su internet e navigare tutta la notte? non ho il computer a casa. O meglio, ho una connessione internet ferma all'età della pietra. Quella che appena inizia la connessione, un rumore terrificante si espande nell'etere per dieci minuti di fila. Quando la linea è connessa, giustamente per la gran fatica che ha fatto, si disconnette subito. Così ho rinunciato all'idea di guardare pornazzi su you tube o chattare con qualche maschietto pervertito in cerca di una scopata facile.

Leggere un libro? Buona idea! peccato che in camera avessi mio fratello. Non c'è mai. Ma quel giorno è venuto a trovarci ed era venuto a trovarci anche un mio cugino dalla lontana Sicilia. Così, mio cugino stava nella camera di mio fratello e mio fratello stava in camera con me. Accendere la luce tutta la notte e non fare dormire anche lui, non mi sembrava educato. Non vi nascondo che la lettura disponibile era "cent'anni di solitudine". Tra il dolore e la voglia di spararsi, la scelta era facile.

Comincio a girare al buio per casa, ad andare in bagno ogni dieci minuti, a bere litri d'acqua, a cercare una tachipirina. La trovo! Ne ingurgito una dose doppia, ma è come se avessi bevuto succo alla ciliegia, nessun effetto. Il dolore era sempre lì con nessuna intenzione di lasciarmi sola.

Cosa fare? contare le pecorelle? Alla 1.999.999.999 pecora, mi sono persa. Non sono stata in grado di continuare a contare. A scuola mi avevano insegnato a conteggiare solo fino a mille e mi  sono dovuta sforza dalla 1001 in avanti. Poi, non capivo perchè gli ovini che contavo ogni volta che saltavano l'ostacolo, mi davano una martellata sui denti. Forse avrei dovuto calcolarli senza farli saltare?

Alla fine ho trovato una soluzione. Ho acceso il mio cellulare. Ascolto la musica, mi sono detta. Non ho trovato le cuffie. Gioco ai video giochi. Sotto le coperte con il silenzioso attivato, ho finito tutti i livelli dei giochi presenti sul mio cellulare.

Finalmente riesco a chiudere occhio. Triiiiiiiin! porca.... la sveglia!!! Mi alzo, mi guardo allo specchio ed al posto della guancia avevo un palloncino e la febbre.

Allora sono corsa in farmacia a comprare un antidolorifico e poi dal dentista e quando l'ho visto l'ho abbracciato e baciato dicendogli: "faccia di me quello che vuole, ma mi tolga sto dente del giudizio!".  

Ve l'ho mai detto che i succhia soldi mi piacciono un sacco?







1 commento:

  1. cara usagi ti capisco perchè io,grande nemica dei dolci, ho perso tra dolori lancinanti e notti in bianco, ben quattro denti. Oltre il danno la beffa dato che io odio la nutella, odio il cioccolato, odio la marmellata, e mangio solo gelati alla frutta.Ma un appunto devo fartelo: cent'anni di solitudine è uno dei libri più belli mai letti in vita mia.E' anche divertente...Puro stile sud americano..

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