Ieri sera sono andata in piscina a fare la mia prima lezione di acqua gym.
Essendo sulla soglia dei 30 anni, devo fare i conti con la forza di gravità. Non vorrei trovarmi un giorno, senza neppure essermene accorta, con le tette all'altezza dello stomaco ed il sedere che pesa sui polpacci.
Entrando negli spogliatoi sembrava di stare all'apertura della stagione dei saldi in una qualsiasi boutique d'alta moda al centro di Torino. C'erano donne ammassate l'una sull'altra, di tutte le misure e di tutte le età.
Ho cercato invano un armadietto dove riporre le mie cose, ma è stata un'impresa ardua ed inutile. Più di cinquanta signore avevano occupato ogni angolo dello spogliatoio e stavano in accapatoio pronte a sgambettare.
Quando sono iniziati gli esercizi, l'acqua della piscina ha cominciato ad agitarsi in maniera inquietante. Ho temuto un'improvviso tsunami. Immaginavo l'istruttrice travolta dall'improvvisa onda anomala che poi avrebbe abbattuto i muri dell'impianto e di conseguenza si sarebbe riversata fuori, allagando l'intero quartiere.
"Alzate la gamba sinistra e calciate. Piede a martello. Veloce, veloce, veloce!!!"
Un calcio al mio fianco destro mi ha tramortito, facendomi scivolare.
"Mi scusi".
"Nulla, non mi sono fatta niente". Per sicurezza mi allontano dalla calciatrice. Alla mia sinistra si materializza una signora di 180 kg. Non sono riuscita ad avvicinarmi a lei perchè, a causa delle onde da lei prodotte sono andata alla deriva finchè non mi sono spiaggiata sul bordo piscina.
Dopo un'ora di lezione di acqua gym, l'unico esercizio che sono riuscita a fare è stato quello di schivare manate e calci cercando di non affogare a causa delle onde anomale dovute ai movimenti veloci, veloci,veloci delle mie colleghe di corso.
Quando le donne hanno cominciato ad uscire dalla vasca ho visto lo spettacolo di gambe più orrendo della mia vita. C' era più cellulite all'interno di quella piscina che in tutta la provincia granda.
Gambe grasse e mollicce, gambe lunghe e scheletriche. Bucce d'arancia che scavavano le cosce manco fossero state gruviera svizzera.
Distogliendo lo sguardo dalle gambe, mi ritrovo ad osservare la nudità della signora di 180 kg con tutte le sue 33 trippe allegate ed il sedere della larghezza di una portaerei militare.
All'improvviso un terribile dubbio. Mi guardo allo specchio chiedendomi: "ma sono anche io come tutte quelle donne?".
Fu allora che lo specchio si ruppe in mille pezzi. Cosa avrà voluto dirmi?