lunedì 7 febbraio 2011

Sapete già?















Siamo in quattro, entriamo in una nota caffetteria della nostra città. Ci guardiamo intorno notando che un tavolo libero è più raro da trovare di una toilette per donne, senza la coda.  
Allora puntiamo 5 persone che sul tavolo avevano ormai i bicchieri e le coppe vuote, in modo da fare venire loro il senso di colpa e la voglia di alzarsi per andare a fare due vasche a meno 5 gradi sotto i portici del centro. 
Naturalmente loro ci ignorano, auspicando che ci andassimo noi a fare due passi a meno 5 gradi. 

Decidiamo di andare via, ma uno di noi nota un piccolo tavolo da due solo, soletto in un angolo. 
Con la stessa rapacità di un uccello predatore, ci fiondiamo su quel povero tavolo. Due sedie vengono subito occupate, mentre io vado ad elemosinarne alcune rimaste senza occupanti agli altri tavoli.

Ci sediamo, cominciamo a chiacchierare, a scrutare il menu, a chiacchierare, a scrutare il menu, a chiacchierare, a scrutare il menu...

Ci sorge il dubbio che il locale fosse fai da te, quando scorgiamo una cameriera molto arzilla che alla modica età di 150 anni, vaga fra i tavoli con aria fiera e cipiglio da locandiera di Goldoni, probabilmente lo ha conosciuto...Goldoni. 

Cerchiamo di attirare la sua attenzione alzando prima un dito in maniera timida ed educata, poi tutte le cinque dita, poi l'intero braccio per poi passare ad uno sbracciamento ampio ed agitato.

Veniamo notati.

La nonnina si avvicina e ci chiede: "sapete già?" 

Scambio rapido di occhiate e cominciamo ad ordinare: "una cioccolata calda con panna", "due", "un the freddo al limone" e "un whisky". 

"Che whisky vuole?"
"Che whisky avete?"
"lei quale vuole?"
"non so, non mi vengono delle marche... voi cosa avete?"
"Ma lei che whisky vuole?"
Il nostro amico con lo sguardo ci chiede soccorso, ma la mia conoscenza dei whisky si ferma al Bayleis
"Ce l'avete un Johnnie Walker?" 
"No"
"No"
"Cosa avete?"
"lei cosa vuole?"
"un Bayleis?"
"no..."
"non me ne vengono, ma che marca di whisky avete qui?"
"lei quale vuole?"
"un bicchiere d'acqua frizzante!"
"Glielo porto subito!"

Cominciamo a chiederci la necessità di chiamare la commissione dei diritti umani contro lo sfruttamento di vecchie rincoglionite e pure merde quando accanto al nostro tavolo si siede una coppia.
La vecchia cameriera si avvicina e chiede: "sapete già?"
"Vorrei un gelato al pistacchio!"
"Non abbiamo il pistacchio..."
"Che gusti avete?"
"lei cosa vuole?"

E' stato allora che siamo fuggiti dal locale, dimenticandoci di pagare. 



7 commenti:

  1. Mi ricorda la scena del vecchio cieco alla "frontiera" in "Non ci resta che piangere"... :)

    Anna

    RispondiElimina
  2. quel film era meraviglioso e quella scena, uno spettacolo!

    RispondiElimina
  3. Ah ah ah!!! Aspetta... Non basta...
    Ah ah ah ah ah ah ah ah! Perchè stavolta m'hai fatto piegare proprio dal ridere!!!!!! Sei troppo una grande a raccontar le cose :-)

    RispondiElimina
  4. troppa grazia Vani, mi fai arrossire.....

    Ps: ricordati di inviarmi il codice IBAN per il bonifico che ti ho promesso per questo complimento e non diciamo a nessuno che in realtà sei mia cugina... :-)

    RispondiElimina
  5. Questo era omaggio... Mi paghi il prossimo :-P

    RispondiElimina
  6. Beh...in questi casi "fare il vento" è il minimo che si può fare per pareggiare il conto. Immagino che se aveste chiesto «quanto paghiamo?», Matusalemme avrebbe risposto «voi quanto avete?». Quindi alla vostra risposta «nulla!», vi avrebbe lasciati andare.

    RispondiElimina
  7. Ricordo come se fosse ieri questa magnifica esperienza di vita. Hai dimenticato di dire che la signora era in maniche corte con 150 gradi sotto zero. Che donna... Per non parlare del savuarfer con cui lanciava ciò che avevi ordinato sul tavolino...

    RispondiElimina