giovedì 24 marzo 2011

L'inconscio











Mi trovavo in un corridoio lungo, pieno di finestre ma da esse entrava poca luce.

Aspettavo e il tempo sembrava non passare più.

Stretto al petto tenevo un plico di fogli. Mi sentivo la testa pesante, ero infastidita dall'attesa, ma allo stesso tempo non vedevo l'ora che arrivasse.

Eccolo, dall'altra parte del corridoio spunta lui!

Con passo deciso ed aria sicura mi si avvicina e mi dice: "scusa se ti ho fatto aspettare. Andiamo?"

E così ci troviamo in camera da letto. Il plico di fogli sparito, soltanto i suoi occhi ed il suo bel sorriso. L'aria sorniona e tutto il fascino di questo mondo. 

Il fruscio delle lenzuola. 

Il respiro affannato.

Un rumore.

Apro gli occhi, il mio ragazzo mi guarda con un sorriso.
"Ti devo confessare una cosa", gli dico.
Lui mi guarda perplesso. Cosa mai gli dovrò confessare appena svegli? 
"Ho sognato di fare cosacce con Marco Travaglio".