sabato 24 aprile 2010

Aspettative disattese
















Dopo tre giorni nei quali l'ho ignorata, ho finalmente aperto la mia posta elettronica. 30 mail non lette. Mi sono detta: "wow, chissà chi mi ha scritto!".

Magari l'amante segreto. 
Magari un ammiratore segreto.
Magari una vecchia amica che organizza una rimpatriata.
Magari qualcuno che mi convoca per un colloquio di lavoro. 
Magari qualcuno che vuole invitarmi ad una festa. 
Magari qualcuno che semplicemente mi pensava.
Magari un'amica che mi propone una bella catena di sant'Antonio tipo: invia questa mail a 15 persone a cui vuoi bene, se te ne tornano indietro almeno 5, beh ringrazia che 1/3 ti vuole bene. Poteva tornartene indietro manco una. 

Con trepidazione clicco su posta in arrivo è questo è l'elenco che mi appare:

- incontri.it hai 7 persone che chiedono di te (capperi, sono popolare! e se fossi iscritta, quanti chiederebbero di me???).
-Cash club, ti regala mille euro (li hanno da buttare via?).
- Natasha si sente sola, vuole parlare con te (oh poverina! siamo in due a sentirci sole... così non siamo solo noi a sentirci soli, quindi significa che siamo in compagnia nel sentirci soli, quindi non siamo soli!!!)
- un' offerta al giorno oggi ti regala un taglia unghie (sempre utile)
- Viaggi.org ti manda alle Canarie a soli 100 euri (meglio che essere mandata a cagare)
-Vinci straordinari premi dando la tua opinione (andate a quel paese! magari alle Canarie... cosa ho vinto?)
-Max ti chiede di visitare il suo profilo (mmmhh... quasi, quasi)
-Assicurazioni. it, scopri come risparmiare sulla polizza vita (scusate se mi tocco...)
-Vinci un campione gratuito di "chiave per la giovinezza" (mi avete dato della vecchia?!)
- perdi peso ti regala un anno di palestra (mi avete dato della cicciona?)
-al femminile.com, scopri con il test "gelosia in amore", quanto sei gelosa (ahhhhhhhh, questo lo faccio!!!)
-sesso.viagra scopri i piaceri di nuove posizioni (ma con questa posizione mi rompo l'osso del collo.... sono mica un'acrobata?)
-Pinco Pallino (toh, il mio ex)... ti prego, torna con me! (sposta in spam!!!)


lunedì 19 aprile 2010

Se bella vuoi apparire....

















C'è un proverbio che dice: se bella vuoi apparire, un po' devi soffrire.
Un po'....

Ieri c'era una bella giornata. Cosa facciamo? Cosa non facciamo? ma si, cambiamo aria. Allora si va al mare.

Desiderosa di indossare la gonna in modo da sembrare ogni tanto una femmina, mi pongo il problema delle scarpe da abbinare. In realtà non me lo pongo. Sotto l'abito variopinto indosso un paio di scarpe da tennis bianche che hanno una particolarità: sono comode. 
Trulla faccio per montare in auto, ma mi fanno gentilmente notare: "con quelle scarpe fai ridere!". 

Cosa faccio? 
Cambio vestito?
Metto un paio di jeans?
No, cambio le scarpe. 
Così indosso un paio di zeppolone nere che tanto si intonano con l'abbigliamento. 

Facciamo una passeggiata al castello di Savona e tutto fila liscio finché non si decide di fare a piedi tutto il litorale ligure. In barba alla scomodità delle scarpe, non faccio opposizione alla proposta.

Dopo un lungo tragitto, dimostrando indifferenza chiedo se cortesemente ci possiamo sedere ad ammirare il panorama. In realtà i piedi mi bruciavano e chiedevano la libertà. Tentata di camminare scalza, ho accantonato l'idea quando ho notato il lastricato del marciapiede. Morire colpita da tetano o morire di dolore? La scelta era difficile. 

Sempre fingendo indifferenza, mi sfilo le zeppolone e mi massaggio i piedi. "Continuiamo?".
Finita l'ora d'aria per gli arti inferiori, continuo la passeggiata. Il dolore è ancora più atroce e stavolta i piedi non solo bruciano, ma si incendiano. Inoltre, rischiavo di spezzarmi una caviglia ad ogni passo.
Ma come diavolo fanno quelle che vanno in giro con il tacco a punta alto 30cm? O sono dei geni dell'equilibrio o sono votate al sacrificio.

Un sorriso forzato cercava di nascondere una smorfia di dolore.
Insomma, non volevo mica fare la parte di quella che si lamenta sempre e così continuo la passeggiata. Ma   senza quasi accorgermene, le parole mi escono da sole.  

"Per favore, andiamo in auto. Ho un male cane, non ce la faccio più. Per favore, per favore, per favore!!!".

Non capisco perché non esistano scarpe comode. Sono scarpe, quindi devono essere messe ai piedi, quindi si presume che una persona ci debba camminare dentro. No? 
Allora perché capperi fanno scarpe tanto belle a vedersi ma in realtà sono un'arma impropria?

Sognando un paio di ciabatte come dell'acqua nel deserto, finalmente saliamo in macchina. Ultimi dolorosi passi, camminando su carboni ardenti ed acuminati, mi tolgo le zeppolone e le getto dal finestrino. Dopo la sofferenza di ieri, non mi importa sembrare bella, slanciando il mio corpo con scarpe alte,  piuttosto che mi ridano dietro ma non toglierò mai più le scarpe da ginnastica. 




mercoledì 14 aprile 2010

Shoppinghite
























A pasqua sono stata a Barcellona. 
La prima cosa che ho notato uscendo dall'aereoporto sono stati i cartelloni pubblicitari della H&M .

Barcellona era piena di cartelloni pubblicitari della H&M. Questi raffiguravano una bellissima modella fotografata con altrettanti begli abiti, dandomi l'illusione che anche io avrei potuto indossarli allo stesso modo. Abiti colorati, a buon mercato e svolazzanti come piacciono a me. Ad ogni angolo di Barcellona,  ammiccavano sussurandomi: "comprami, comprami!!!". 

Dopo una fuggevole occhiata alla Sagrada Familia, alla Pedrera e alla casa Batllò , mi sono fiondata come un'affamata di affetto su un barattolo di nutella nel primo negozio della H&M.
Che delusione!!! La stessa che provi quando cerchi la nutella nelle mensole della cucina e ti accorgi che hai dimenticato di comprarla. 

Ho cercato un vestito che potesse attrarmi, ma nulla. Un po' come quando cerchi un bel ragazzo in giro. Non lo trovi neanche a pagarlo.
Perchè gli abiti non sono belli come in fotografia? Ma soprattutto, perchè non mi stavano bene come alla modella?

Delusa esco dal negozio e vago senza meta per la città in cerca di consolazione, quando lo vedo! Un negozio della Desigual.

Sorpresa dalla sindrome di Stendhal, entro in quel punto vendita. Abiti meravigliosi. Li avrei comprati tutti, se non fosse stato per il fatto che la mia carta di credito si è autodistrutta appena avvistata la cassa. 

Ma un capo sono riuscita ad acquistarlo. Un capo per il quale vado fiera. Esattamente questo: 
























Non trovate sia un amore?
Lui mi guardava ed io lo guardavo. Mi ha sorriso e così mi sono avvicinata. E' stato amore a prima vista. L'ho preso tra le mani e mi sono commossa. 

Da quel giorno non ci siamo più separati.
Forse è meglio che prima o poi mi decida a toglierlo e a metterlo in lavatrice. 


giovedì 1 aprile 2010

Novella taccheggiatrice













Verso mezzogiorno, tornavo dal mio tour di commissioni di lavoro per la Provincia Granda quando, incuriosita da striscioni, volantini, camion pubblicitari e manifesti mi sono fermata a fare un giro in un supermercato di nuova apertura. 

Faccio una capatina tra gli scaffali, ma nulla mi interessa. Un supermarket come altri. Vergognosa di uscire a mani vuote afferro la prima cosa che trovo, ritrovandomi tra le mani una scatola di durex tropical al gusto di banana, fragola, arancia e kiwi. Ancora più vergognosa, restituisco il prodotto cambiandolo con un durex comfort extra large che fa più figo. Pago, infilo la scatola nella borsa ed esco.

Riprendo la via di casa, quando noto un altro supermarket. Mi fermo a dare un'occhiata pure a quello. Entro, passo tra i sensori anti taccheggio e li sento suonare in modo fastidioso. Mi fermo, mi guardo in giro e con aria di chi pensa: "ma che cazzo hanno da suonare?", mi inoltro tra gli scaffali e stavolta faccio una spesa seria. 

Alla cassa metto i miei acquisti sul nastro e mi sposto per prendere una borsa. Nel fare questa operazione passo nuovamente attraverso i sensori anti taccheggio, facendoli strillare una seconda volta. Chiedendo alla cassiera con un sorriso da gran simpaticona: "ma ce l'hanno con me?", mi risponde: "ho notato che hanno suonato anche quando è entrata". 

Fischiettando pago e mi accingo ad uscire. Stavolta i sensori si mettono ad urlare. 

La guardia giurata mi ferma e mi chiede: "ha qualcosa nella borsa? acquistata magari alla decathlon...". "No". "Mi faccia vedere nella borsa". "Certo!". 

Afferra il mio pacchetto incelofanato di durex comfort extra large e me lo fa notare: "E questo?". Mi metto a ridere. La guardia giurata mi squadra severamente ed esclama: "non è un pesce d'aprile, dove lo ha preso?". Io rispondo: "Non alla decathlon...". 

Credo che la battuta non gli sia piaciuta perchè mi sono ritrovata nell'ufficio del direttore a spiegare perchè il mio ragazzo preferisca i durex xl piuttosto che quelli ad effetto seta o pleasuremax. 

Dopo un interessante discussione sui vari prodotti della durex, decido di mostrare lo scontrino del supermercato concorrente. "Vede, li ho acquistati regolarmente!". 

Il direttore ride e mi dice: "lo so, anche perchè qui non vendiamo i durex, ma gli hatù!".